Copyright. Il recepimento della direttiva Ue dà speranza all’editoria. Pioggia di consensi

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È un fiume di consensi quello arrivato dopo l’ufficializzazione del recepimento della direttiva Ue sul copyright da parte del Consiglio dei ministri, arrivata venerdì scorso. Lo schema di decreto approvato in via definitiva dal Governo dà il via libera alla retribuzione degli editori che vedranno utilizzati i loro articoli da parte delle piattaforme online, inclusi i social network, con la possibilità per gli autori di ricevere una quota dei proventi.

La norma – Lo schema prevede che le piattaforme online (inclusi i social network), quando concedono l’accesso al pubblico a opere protette dal diritto d’autore caricate dai loro utenti, hanno l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti (sono escluse, tra gli altri, le enciclopedie online, i repertori didattici e scientifici, i prestatori di mercati online, i servizi cloud). La normativa introduce, inoltre, a favore degli autori e degli artisti interpreti o esecutori, tradizionalmente ritenuti più deboli, il principio della remunerazione adeguata e proporzionata al valore potenziale o effettivo dei diritti concessi in licenza o trasferiti. Il testo prevede anche che in mancanza di accordo tra le parti, l’entità della remunerazione dovuta sarà definita dall’Agcom. Grazie al recepimento della direttiva sul Copyright, ha dichiarato il sottosegretario agli affari europei Enzo Amendola, potranno essere finalmente chiuse ben 26 procedure di infrazione aperte dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia.
La nuova norma porta con se molte aspettative come evidenziano le reazioni entusiaste degli addetti ai lavori del settore dell’editoria.

Cnog: “finalmente giusta remunerazione” – Il primo organo di categoria ad esultare è stato il consiglio nazionale dei giornalisti: “È un risultato importante per tutto il settore dell’editoria il via libera da parte del Cdm del decreto legislativo che recepisce la normativa europea sul diritto d’autore che impone la giusta remunerazione per chi produce contenuti giornalistici successivamente sfruttati dal web”. Ringraziando il sottosegretario all’editoria, Giuseppe Moles, il presidente uscente dell’Ordine, Carlo Verna, ha spiegato che: “riteniamo necessario però che tale risultato sia prodromico di una nuova legislazione per il giornalismo, sulla quale il confronto è indifferibile. Se il giornalismo è l’ossigeno per la democrazia, norme che ne favoriscano la qualità, dalla riforma dell’accesso alla professione, all’equo compenso, al contrasto delle querele bavaglio, sono indispensabili”.

Fnsi: “Buona notizia” – Il recepimento della direttiva Ue sul copyright è una “buona notizia” anche per il sindacato unitario dei giornalisti (Fnsi). “Viene introdotto il principio, che ha rappresentato il punto centrale della battaglia del sindacato dei giornalisti sia a livello europeo sia a livello nazionale, che chi utilizza i contenuti frutto degli investimenti delle imprese e del lavoro dei giornalisti non potrà più farlo senza alcun corrispettivo, ma dovrà riconoscere una giusta remunerazione” ha dichiarato il segretario generale Raffaele Lorusso. L’auspicio, ha aggiunto Lorusso è che “adesso possa partire una stagione di confronto che abbia al centro la valorizzazione del lavoro giornalistico e la lotta al precariato”

Siae. Mogol: “Ho vinto la mia battaglia” – Entusiasta si è detto anche il presidente della Siae Giulio Rapetti “Mogol” che in una nota ha esultato: “Sin dal primo giorno del mio mandato in Siae ho combattuto per arrivare a questo momento. I giganti della rete paghino quello che usano. Loro hanno i miliardi ma noi abbiamo avuto ragione. Ora abbiamo le armi per combattere la battaglia successiva: ottenere per gli autori un compenso veramente equo”.

Aie: “Fine di un percorso lungo” – Un ringraziamento alle istituzioni è arrivato anche dall’associazione italiana editori (Aie), per bocca del suo presidente, Ricardo Franco Levi. “Il recepimento della direttiva copyright da parte del governo – scrive in una nota – avvenuto ieri con un decreto legislativo, segna la fine di un lungo percorso, dapprima con il coinvolgimento di tutte le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio) e poi in Italia con un intenso dibattito in sede parlamentare e di Governo”. “Le nuove tecnologie hanno ridisegnato i consumi culturali e, con essi, la fruizione delle opere coperte da diritto d’autore – ha aggiunto Levi -. In questo contesto, la Direttiva europea e il suo recepimento in Italia segnano un punto di riferimento significativo nel rapporto tra i titolari dei diritti e le piattaforme web attraverso cui i cittadini accedono alle opere dell’ingegno”.

Eco della stampa: “Raggiunti più obiettivi” – Grande soddisfazione per il recepimento della direttiva sul Cpoyright è stato espresso, infine, dalla più importante società di media monitoring “L’eco della Stampa”.”Il decreto legislativo, che recepisce la direttiva europea sul copyright da parte del governo, riconosce la piena legittimità delle società di media monitoring e l’importanza della loro attività all’interno del settore editoriale”, ha commentato Paola Frugiuele, presidente della storica società di via Compagnoni a Roma. “Si tratta di uno strumento regolatore più che opportuno – ha aggiunto Frugiuele – perché anche grazie alla funzione regolamentare ed arbitrale attribuita ad AGCOM, potrà rafforzarsi una trasparente e solida collaborazione tra tutti gli attori interessati, a vario titolo, alle rassegne stampa: clienti pubblici e privati, editori e imprese di media monitoring”.