Addio ristoranti, “gli italiani ne possono fare a meno”: se non sapete cucinare dovete imparare subito

Cena al ristorante - Adginforma.it (Fonte Pixabay)
Pessime notizie per i consumatori italiani: le prenotazioni al ristorante colano a picco, ecco perché e come evitare di finire sul lastrico.
Ah, l’Italia, Paese di arte, cultura, musica e… della buona cucina! Senza dubbio, la nostra penisola è la culla della tradizione gastronomica mediterranea, e non teme la rivalità dei sapori etnici, come il sushi o il riso alla cantonese, e neppure delle sfiziose prelibatezze francesi o greche.
E tra le passioni più spiccate dell’italiano medio, vi è certamente l’abitudine a frequentare ristoranti, trattorie, pizzerie e tavole calde, magari nel weekend e in compagnia degli amici o dei propri cari.
Del resto, poche cose coccolano l’anima, il palato e l’umore quanto un pranzo o una cena rilassante al fianco di chi si ama; niente piatti da lavare, né ospiti da vezzeggiare. Inoltre, semplicemente strisciando il bancomat in cassa ci si assicura un’esperienza gratificante, e molto spesso il limoncello lo mette la casa.
Ciò nonostante, però, secondo un recente report de Il Corriere della Sera, le cene al ristorante stanno diventando sempre più rare: ecco perché e in cosa preferiscono spendere attualmente gli italiani.
Quando il ristorante diventa un lusso per pochi
Come anticipato, negli ultimi anni sempre meno italiani frequentano i ristoranti, un fenomeno che deriva da diversi fattore. Innanzitutto, a causa della crisi economica, aggravata dall’inflazione e dell’aumento dei costi energetici. Il carovita ha spinto le famiglie a ridurre le spese non essenziali, mentre la recente pandemia ha apportato notevoli modifiche alle abitudini di molti, che ad oggi sembrano preferire alle cene fuori un pasto tranquillo tra le mura di casa.
Inoltre, mentre per i singles e le coppie la spesa media è tutto sommato sostenibile, e anche con una certa frequenza, per le famiglie si rende necessario valutare attentamente lo stato delle finanze e l’eventuale insorgenza di spese impreviste e necessarie: anche 50 o 100 euro possono fare la differenza. E non è tutto: anche il mercato del delivery sembra in caduta libera. Pur risparmiando sul coperto e sugli eventuali extra, come il dolce, l’amaro e il caffè, le consegne a domicilio di pizza, kebab e di sushi sembrano aver perso attrattive agli occhi dei clienti. Gli italiani stanno tornando a privilegiare la qualità degli ingredienti e il piacere del cibo home made: una prassi virtuosa e che pone l’accento sull’autenticità dei sapori e dei rapporti, con buona pace dei ristoratori.

Quando da una crisi nascono nuove opportunità
Come in ogni situazione, è il caso di vedere il bicchiere mezzo pieno. Preparare i pasti in casa, infatti, consente di vivere momenti irripetibili con i piccoli di casa o con il proprio partner, di stupire gli amici oppure di cimentarsi in ricette audaci, parimenti rischiose ed esaltanti.
Inoltre, non c’è alcun bisogno di mettersi in ghingheri: una felpa e un paio di pantofole comode renderanno l’esperienza ancora più gratificante e confortevole, e senza alcun bisogno di stressarsi per il parcheggio!