SHOPPING, addio alle fashion victim, ora si acquista solo consapevole | Un nuovo modo di rinnovare l’armadio

Shopping - Adginforma.it

Shopping - Adginforma.it (Fonte Pexels)

Nel 2025 cambia il modo di fare shopping: addio agli acquisti impulsivi e compulsivi e alle tentazioni del fast fashion, la nuova tendenza strizza l’occhio al green.

Negli ultimi 10 anni il settore delle vendite al dettaglio è stato rivoluzionato in modo radicale, complice anche l’avvento e la capillare diffusione dello shopping online.

Con l’arrivo della pandemia, poi, le piattaforme digitali hanno guadagnato sempre più popolarità, e giganti come Amazon, Shein e Temu, ma anche multinazionali come Zara, H&M e Primark hanno guadagnato un ruolo in prima linea nello smercio di capi di abbigliamento, accessori e calzature, penalizzando inevitabilmente le piccole realtà locali.

Il motivo di tale tracollo è molto semplice: molte aziende offrono infatti una vetrina virtuale assai più fornita di quella dei negozi fisici, e gli articoli in vendita sono spesso proposti a prezzi ben più competitivi. Inoltre, si ha la possibilità di ricevere e provare gli articoli acquistati comodamente a casa, e di effettuare eventualmente il reso all’azienda madre.

Tutti fattori che hanno abituato gli italiani all’opinabile pratica degli acquisti compulsivi: del resto quante volte, presi dalla noia o da uno sfizio momentaneo, avete anche voi ceduto al fascino di un cardigan che – in effetti – non vi serviva davvero? Nel 2025, però, il vento sta cambiando, e con esso il modo di fare shopping: bando agli sprechi del fast fashion, ora è il second hand a farla da padrone!

Second hand: quando l’ecologia, l’etica e la qualità incontrano il fashion

Second hand: una formula anglofona per definire lo shopping dell’usato, una consuetudine che sta assumendo connotazioni sempre più glam negli ultimi mesi. Comprare indumenti e calzature usate, infatti, non è solo un modo per risparmiare e regalare loro una nuova vita, ma anche una scelta che promuove la sostenibilità, la qualità degli acquisti e anche un pizzico di etica, che non guasta mai.

Immagina infatti di scovare su una bancarella – o, perché no, in una piattaforma online – una camicetta vintage che racconta una storia unica, e che sembra confezionata a misura dei tuoi gusti personali: rinunceresti ad essa solo perché è già stata indossata in precedenza? Pensandoci bene, anche i vestiti stoccati nei negozi vengono provati ripetutamente da centinaia di clienti, eppure questo dettaglio non costituisce un deterrente all’acquisto. Inoltre, molti capi usati vantano una qualità e un’attenzione ai particolari ormai introvabili nei corrispettivi fast fashion, e sono realizzati spesso con materiali durevoli, sicuri e confortevoli, seguendo una filiera controllata. E poi, c’è anche il lato green: ogni acquisto second hand è un NO deciso alla produzione sfrenata, che divora risorse e inquina il pianeta. Infine, si tratta di una rivoluzione gentile e silenziosa contro un sistema che troppo spesso mette il profitto sopra le persone, e che penalizza milioni di lavoratori che operano in condizioni disumane.

Shopping second hand - Adginforma.it
Shopping second hand – Adginforma.it (Fonte Pexels)

Second hand sì, ma con stile

Se ti stai chiedendo come rinnovare il tuo guardaroba con nuovi indumenti second hand, puoi semplicemente scaricare e navigare all’interno dell’applicazione Vinted, un vero paradiso per chi ama collezionare capi rétro a prezzi piccoli piccoli. Vinted, però, contiene anche un ampio assortimento di vestiti, jeans, cappotti, maglieria e calzature firmati da brand blasonati, ovviamente in vendita a prezzi iper-competitivi.

Depop, invece, è il regno dei trendsetter, perfetto per chi cerca pezzi cool e alternativi, mentre Vestiaire Collective alza l’asticella con il suo lusso second hand: qui puoi trovare borse di Chanel o scarpe di Gucci e Louboutin a una frazione del prezzo originale… Provare per credere!