Musumeci conferma: 5 giorni di lutto nazionale | Cosa si ferma in Italia

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Nello Musumeci conferma i cinque giorni di lutto nazionale - adginforma.it (Foto Instagram @nello.musumeci)

Il ministro della Protezione Civile ha confermato i cinque giorni di lutto nazionale dopo la morte di Papa Francesco: cosa cambia in Italia.

Papa Francesco è morto lo scorso 21 aprile, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, e in seguito alla scomparsa del Santo Padre il 22 aprile il Consiglio dei Ministri si è riunito annunciando cinque giorni di lutto nazionale.

La premier Giorgia Meloni ha optato per una decisione che è apparsa inusuale rispetto al passato: per nessun pontefice della storia recente sono stati proclamati così tanti giorni di lutto.

“Siamo nell’anno del Giubileo – ha spiegato Musumeci al Corriere della Sera, motivando così la scelta della premier – […] è un momento di straordinario afflusso e partecipazione popolare”.

Il lutto terminerà il prossimo sabato 26 aprile, in concomitanza con i funerali del Santo Padre. Roma, quindi, si prepara ad accogliere un grande afflusso di gente, mentre gli eventi e le manifestazioni programmate in questi giorni subiranno dei cambiamenti.

Lutto nazionale, cosa succede in Italia

Durante il Consiglio dei Ministri dello scorso 22 aprile sono state prese importanti decisioni riguardanti l’organizzazione e la gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e la cerimonia per l’inizio del ministero del nuovo Pontefice. Nel corso della riunione che ha coinvolto i politici del nostro Paese, inoltre, sono stati annunciati i cinque giorni di lutto nazionale che prevedono una serie di norme da rispettare.

Come disposto dal Cdm, tutte le bandiere sugli edifici pubblici verranno esposte a mezz’asta e verrà osservato un minuto di raccoglimento alle ore 10.00 del giorno del funerale negli uffici e nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ove aperti, ovvero nel primo giorno di apertura dopo il funerale. In occasione del lutto nazionale, inoltre, gli eventi sportivi o di intrattenimento previsti, così come le manifestazioni pubbliche, dovranno essere rimandati o svolgersi in maniera sobria e consona alle circostanze. Musumeci ha già annunciato che le partite di Serie A in programma sabato 26 aprile sono state tutte posticipate.

 

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Il mondo politico si ferma

Durante i giorni di lutto, gli esponenti del governo sono obbligati a cancellare gli impegni pubblici. Le autorità istituzionali partecipano ad appuntamenti sociali solo se sono di beneficenza o per raccolta fondi.

Le attività commerciali e i negozi hanno la possibilità (e non l’obbligo) di decidere di chiudere o meno per tutta la giornata. Il lutto nazionale non ricade necessariamente sulle attività dei privati: legalmente questi giorni sono considerati lavorativi anche se agli enti pubblici e privati è lasciata la facoltà di interrompere le attività per organizzare momenti di raccoglimento.