BONUS STACANOVISTA, se rinunci alla pensione ti riempiono di soldi | Diremo tutti addio al pensionamento

Uomo sorride (Canva) Adginforma.it
Il bonus stacanovista premia chi rinuncia alla pensione: soldi in busta paga al posto dei contributi, e senza tasse.
Chi ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata flessibile, ora si trova davanti a una scelta interessante.
Chi decide di restare al lavoro invece di andare in pensione potrà ricevere un bonus direttamente in busta paga, rinunciando al versamento dei contributi a proprio carico.
Una scelta che, grazie alla legge di Bilancio 2025, diventa ancora più conveniente: la somma ricevuta sarà completamente esentasse.
È l’INPS a confermarlo, spiegando nel dettaglio il funzionamento dell’incentivo per chi non va in pensione.
Cambia il modo di andare in pensione
Questo incentivo potrebbe segnare un cambio di rotta nella mentalità sul pensionamento. Se fino ad oggi il traguardo era smettere di lavorare appena possibile, ora restare in servizio conviene anche economicamente. Con un aumento netto in busta paga, privo di tassazione, i lavoratori potrebbero preferire continuare a lavorare per uno o due anni in più, accumulando più soldi senza intaccare i futuri diritti pensionistici.
Il vantaggio non è solo economico: anche le aziende possono beneficiare di personale esperto che resta più a lungo in servizio, evitando il ricambio forzato e costoso. Ma di cosa si tratta e come funziona il bonus per chi non va in pensione? Ecco cosa devi sapere.

Come funziona il bonus stacanovista
Il nuovo incentivo riguarda i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2025. Se decidono di restare al lavoro, possono rinunciare all’accredito dei contributi a proprio carico (pari al 9,19% della retribuzione lorda) e ricevere la somma equivalente direttamente in busta paga. Questa scelta, secondo la normativa, comporta che il datore di lavoro non versi più quei contributi all’INPS, ma li trasferisca interamente al lavoratore.
Un elemento chiave è che, a partire dal 2025, queste somme sono totalmente esenti dall’IRPEF e non soggette a ulteriori contributi. In pratica, il lavoratore riceve una cifra netta più alta in busta paga, senza perdere nulla in termini di retribuzione. Il datore di lavoro, invece, continua a versare solo la propria quota di contribuzione, come previsto. L’INPS ha aggiornato il proprio sistema per permettere la presentazione della domanda online, facilitando l’accesso a questo bonus. Tuttavia, ci sono scadenze da rispettare: l’incentivo è valido solo per chi matura i requisiti entro fine 2025. E le decorrenze variano: per i dipendenti privati non prima del 1° agosto 2025, per i pubblici non prima del 1° ottobre. Un’occasione unica, che potrebbe davvero cambiare il modo in cui guardiamo alla pensione.