Calo della disoccupazione: tutti i dati raccolti da Unimpresa ma c’è anche un dettaglio preoccupante

Fotografia della situazione occupazionale in Italia - adginforma.it (Foto Pexels)
Il tema del lavoro in Italia è caldo e, nonostante i dati di Unimpresa evidenzino miglioramenti, c’è un allarme da non sottovalutare.
Dal 2023 al 2024 i disoccupati in Italia sono diminuiti: si parla di 283mila persone in meno in cerca di lavoro, pari al -17%.
Le ricerche condotte da Unimpresa hanno quindi evidenziato un miglioramento nell’occupazione, ma i dati specifici continuano a porre l’attenzione su aspetti importanti che non sono ancora stati risolti.
A fronte di una diminuzione di disoccupati, crescono le forme di lavoro precario, i contratti a tempo determinato e le collaborazioni.
Tale situazione ha un notevole impatto sulla stabilità economica dei singoli e questa continua incertezza ha dato vita ad un fenomeno in continua espansione che riguarda ben 8,5 milioni di persone.
La ricerca di Unimpresa: cresce l’occupazione in Italia
La macro area dei disoccupati, che include chi ha perso il lavoro, chi è inattivo e chi cerca la prima occupazione, ha registrato una notevole diminuzione nel 2024: da 1 milione e 947mila del 2023 a 1 milione e 664mila nel 2024. Si parla di dati apparentemente confortanti che potrebbero rappresentare un segno di ripresa per l’Italia.
Le ricerche, infatti, evidenziano anche una diminuzione importante degli ex occupati – meno 21,5% nel 2024 – di persone in cerca della prima occupazione – meno 9,8% – e di ex inattivi, ovvero coloro che non cercavano lavoro e che nell’anno appena trascorso sono diminuiti del 15%. A fronte di questi importanti cambiamenti nel settore del lavoro, Unimpresa ha sottolineato come sia cresciuta in parallelo una nuova categoria di lavoratori: i working poor, ovvero coloro che pur lavorando vivono una condizione sociale disagiata a causa di contratti precari o bassi salari.

Le falle del sistema lavoro in Italia
Nel 2024 i working poor sono cresciuti del 4,1% e in questa categoria rientrano tutti coloro che hanno contratti a termine sia a tempo pieno che part time, con stipendi che non permettono condizioni di vita soddisfacenti. In totale sono più di 8milioni gli italiani che vivono una situazione di fragilità economica e occupazionale.
“La fotografia che emerge è quella di un’Italia che si muove, ma resta ferma: meno disoccupati, più contratti, ma nessun passo avanti reale nella riduzione della povertà – ha commentato presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi – . È una fragilità strutturale […]Questo è un aspetto da considerare a fondo, che deve imporre ragionamenti e riflessioni da parte delle istituzioni”.