Sono 107 mila i giornalisti che attendono di rinnovare – con voto in presenza o telematico – i vertici degli Ordini regionali e di quello nazionale per il triennio 2020/23. L’ok al regolamento del voto telematico da parte del ministero della Giustizia è arrivato il 24 dicembre 2020; il regolamento è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale il 15 gennaio 2021; e ora la macchina elettorale si è finalmente messa in moto. Ma quando si apriranno le urne? AdgInforma.it lo ha chiesto a chi questa macchina la sta guidando, il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.
LA GARA D’APPALTO – “Tutta l’attività che potevo e dovevo svolgere io, l’ho svolta in tempi brevi, 36 giorni contro i 60 a disposizione. E l’ho fatto alla luce del sole con il massimo della condivisione con i miei colleghi”, ha premesso Verna. A che punto siamo? “La prossima settimana consegniamo ad Invitalia il capitolato per la gara d’appalto del voto elettronico. Un capitolato che ci hanno richiesto e che stiamo facendo preparare dalla Casagit. Poi sarà Invitalia, con i propri tempi, ad affidare alla società prescelta il compito di organizzare il voto elettronico”. Nel momento in cui la società prescelta metterà a disposizione la piattaforma, cosa accadrà? “Semplice, verificato e collaudato il tutto, si indicono le elezioni, con 40 giorni d’anticipo”. Se la pandemia mollerà la presa e si potesse procedere col voto misto, come gestirete le date? “Presumibilmente un mercoledì e giovedì, 10 ore al giorno, il voto telematico. E la domenica successiva il voto in presenza presso i seggi che resteranno aperti per otto ore”. Facciamo una previsione sulla data del voto? “In primavera, non prima di Pasqua. Tutto dipende dai tempi della centrale pubblica di committenza”. E intanto via libera alla campagna elettorale…
IL VACCINO – Tra le categorie in prima linea in questa pandemia, oltre agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e agli insegnanti, ci sono anche i giornalisti. Alcuni Ordini regionali cominciano a chiedere l’inserimento della nostra categoria con priorità alta nella tempistica di vaccinazione. Che ne pensa l’Ordine Nazionale? “Ci hanno messo al corrente di alcune iniziative a livello locale – ha precisato Verna – ma al momento non ci sono le condizioni per un’iniziativa dell’Ordine nazionale dei giornalisti”. Perché? “Sono tempi difficili, e nonostante sia evidente che molti colleghi sono tutti i giorni in prima linea per raccontare la pandemia, non vogliamo prevaricare altre categorie di lavoratori. E con oltre 100 mila giornalisti non sarebbe neanche facile per l’Ordine stabilire quali giornalisti o pubblicisti hanno più diritto di altri in base alle mansioni che svolgono tutti i giorni”. Quindi aspetteremo il nostro turno e basta? “Mi aspetterei di più iniziative da parte delle singole realtà produttive che conoscono il mansionario e i rischi dei propri dipendenti, tra cui i giornalisti, e possono segnalare una quota di priorità alle autorità competenti in vista di una vaccinazione anticipata”. “Comunque seguiamo l’evolversi della situazione con attenzione e teniamo conto delle iniziative a livello locale. Se ci accorgeremo che altre categorie, che hanno meno profili di rischio, sono passate avanti – ha concluso Verna – faremo le nostre battaglie”.
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