Il Napoli accelera forte, quasi impaziente di ottenere la certificazione ufficiale che attesti la conquista del terzo Tricolore della storia del Club. Ieri sera, allo Stadium bianconero, gli azzurri di Spalletti hanno dato il colpo di grazia alla Signora esentandola da calcoli di pura fantascienza su un immaginario sorpasso alla capolista, in virtù della imbarazzante restituzione dei quindici punti di penalità. Alla trentaduesima del torneo, dunque, nel prossimo week-end di fine aprile, se i partenopei battono al Maradona i cugini della Salernitana e la Lazio non va oltre il pari al Meazza contro gli uomini di Simone Inzaghi ci sarà l’alloro matematico per la compagine che in Europa ha praticato il calcio più spettacolare di tutti.
È stato Jack Raspadori a firmare il colpaccio che ha sbancato Torino con un gol strepitoso quando si era nel terzo minuto di recupero. Max Allegri proprio non la prende bene, deride gli avversari e fila dritto nello spogliatoio. E Landucci, il suo vice, in perfetto stile Juventus, non promette certo carezze a Luciano Spalletti. Vergogna! La stessa che dovrebbe avvertire Gatti quando sferra un pugno plateale a Kvaratskhelia. Il ghigno col quale il giovane difensore colpisce il funambolico georgiano è nei filmati di tutte le televisioni. Sfugge solo al VAR. Aureliano, forse preda di un colpo di sonno, si rifà (e meno male!) quando richiama Fabbri in occasione del gol di Di Maria.
È evidente il fallo di Milik su Lobotka all’inizio dell’azione. La cattiveria agonistica di Cuadrado è nota a tutti. Ma in occasione del gol di “Raspa” il colombiano preferisce tuffarsi in area con evidente simulazione non punita, dimenandosi sul tappeto verde e dimenticando che l’azzurro in gol fosse l’uomo affidatogli in marcatura. Stavolta il buon Juan non solo non raccoglie ma addirittura provoca il gol partita. Cose che capitano agli ingordi. Quella del Napoli in casa Juve non è stata di sicuro l’uscita migliore di quest’anno, specie nella prima frazione della partita, ma è risultata bastevole per superare gli avversari e giocare meglio di loro. D’altronde era evidente a tutti che Di Lorenzo & Co. fossero un po’ sottotono da qualche turno. Ci sta, quasi inevitabile.
Per gli impegni dei calciatori nelle varie Nazionali, per un minimo di sufficienza mostrata, per qualche infortunio in più e per qualche top leggermente appannato. Per questi motivi il mister ha effettuato ancora una volta le sostituzioni giuste. Non si può dire altrettanto della panchina bianconera. I cambi di Allegri sono parsi inopportuni e ininfluenti. Quelli di Luciano Spalletti a dir poco devastanti. Zielinski, Elmas e Raspadori confezionano un gol semplicemente spettacolare. Che mette ancor più entusiasmo tra i tifosi e che apre la teca azzurra pronta a ospitare lo scudetto #3. Quello più inaspettato alla vigilia. Ma forse per questo il più bello.
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