Decreto Sicurezza, più tutela per gli agenti: pene più severe per aggressioni alle forze dell’ordine

Dl sicurezza, maggiori tutele per le forze dell'ordine - adginforma.it (Foto Instagram @poliziadistato)
Il Consiglio dei Ministri approva il Ddl sicurezza che diventa decreto legge e, quindi, immediatamente applicabile.
La scelta del governo ha scatenato non poche polemiche e le opposizioni sono partite all’attacco definendolo un “atto di una gravità assoluta” che va a scardinare la “divisione dei poteri e delle regole stabilite dalla Costituzione”.
Giorgia Meloni ha giustificato il passaggio da Ddl a Dl come una scelta dovuta al fatto che fosse “prioritario dare risposte ai cittadini e assicurare ai nostri uomini e donne in divisa le tutele che meritano”.
Dopo la decisione del governo, a Roma è stata organizzata una manifestazione cui hanno preso parte cittadini e politici.
Vediamo nel dettaglio i punti salienti del decreto legge sicurezza: dalle rivolte in carcere all’obbligo di collaborazione da pubblica amministrazione e Servizi.
I punti salienti del decreto legge sicurezza
Il testo del dl specifica una tutela legale a favore del personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, quindi i militari o gli agenti di polizia indagati o imputati per fatti che riguardano il loro lavoro possono continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le spese legali. È prevista la possibilità di dotare le forze di Polizia di bodycam in grado di registrare l’attività in specifiche condizioni lavorative come i servizi di ordine pubblico.
Secondo il dl sicurezza approvato il 4 aprile, cade l’obbligo della pubblica amministrazione di collaborare con i servizi di sicurezza e di stipulare convenzioni che vincolano alla cessione di dati e informazioni. Novità anche per quanto riguarda le donne incinte in carcere: spetterà al “giudice valutare le preminenti esigenze del minore anche in presenza di una condotta grave della madre”. Il dl sicurezza mette in chiaro anche alcuni punti riguardanti le rivolte in carcere, le proteste contro le opere pubbliche e le norme sui migranti: per questi ultimi basterà un documento d’identità per ottenere una sim telefonica.

I commenti dei partiti al dl sicurezza
La premier Giorgia Meloni ha chiarito che la trasformazione del ddl in dl sicurezza prevede anche norme per punire con maggiore rigidità “i reati compiuti nelle metropolitane e nelle stazioni ferroviarie”, ma anche “disposizioni contro la produzione e commercializzazione nei cannabis shop di prodotti a base di cannabis definita erroneamente light”.
La notizia ha scatenato una serie di proteste dal mondo politico e dato il via ad una manifestazione in piazza del Pantheon a Roma contro il decreto sicurezza. Hanno partecipato al movimento Pd, M5s, Avs, +Europa e Cgil, mentre in piazza sono scesi per il Pd Francesco Boccia, Filippo Sensi, Beatrice Lorenzin, e il segretario romano Enzo Foschi; per M5s le senatrici Aida Lopreiato, Elisa Pirro e Elena Sironi, Valentina D’Orso, e per +Europa Riccardo Magi.