Idmo, nasce l’Osservatorio italiano contro le fake news. Gentiloni: “Riconoscimento UE all’Italia”

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L’Idmo, l’Osservatorio italiano sui media digitali è nato questa mattina, presentato in un convegno dal titolo “Il potere della verità al tempo della disinformazione” andato in scena dalla sala Colonne del Campus dell’Università Luiss Guido Carli, a Roma. Il nuovo organismo fa parte degli 8 hub nazionali sorti all’interno dell’European digital media observatory ideato dalla Commissione Ue con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per l’analisi e il contrasto alla disinformazione. Finanziati, in questa fase di avvio con 11 milioni di euro, gli hub nazionali combatteranno in otto paesi Ue la disinformazione, studiandone l’impatto sulle società per diffondere pratiche positive nell’uso dei media digitali attraverso la e-literacy e il fact-checking.

L’Hub italiano, Idmo – Italian Digital Media Observatory, sarà realizzato con il coordinamento dall’Università “Luiss Guido Carli” insieme a Rai, Tim, Gruppo Gedi La Repubblica, Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard, Pagella Politica e con la collaborazione di Alliance of Democracies Foundation, Corriere della Sera, Fondazione Enel, Reporters Sans Frontières, The European House Ambrosetti.

All’evento di presentazione di oggi a Roma hanno partecipato Luigi Gubitosi, ad Tim, Carlo Fuortes, ad Rai, Paola Severino, vicepresidente Luiss, Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici, Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giuseppe Moles, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Stefania Aloia, vicedirettrice de La Repubblica Gruppo Gedi, Giuseppe Abbamonte, media&data directorate Commissione Ue, con il coordinamento di Gianni Riotta, direttore Luiss DataLab e Master in Giornalismo e Comunicazione multimediale.

“In un momento in cui il Pnrr cerca di riportare il paese a un livello di sviluppo importante e sostenibile, la funzione della Rai sul fronte della alfabetizzazione scientifica e digitale di massa può essere davvero importante, e su questo lavoreremo in futuro” ha detto Carlo Fuortes durante il suo intervento. “Per la Rai è un piacere partecipare attivamente a questo hub, direi anzi che è un dovere per il servizio pubblico radio-televisivo – ha spiegato Fuortes -. La nostra collaborazione sarà massima in questo consorzio, e la Rai promuoverà i risultati dell’Osservatorio”.

“La pandemia – ha detto Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici in un messaggio – ha evidenziato il terribile impatto della disinformazione sulla salute delle persone. È nostro compito combatterla, nel rispetto dei valori e dei diritti fondamentali europei, quali la libertà di espressione e di informazione. È una responsabilità che spetta in primis al mondo dell’informazione, ma è compito delle istituzioni sostenere questo impegno”, ha aggiunto Gentiloni che sull’osservatorio ha detto: “E’ un elemento importante nell’azione per promuovere la verifica dei fatti e migliorare la capacità di comprensione e contrasto della disinformazione online”. Una iniziativa, ha continuato, che “si inserisce nell’ambito della rinnovata attenzione da parte della Commissione all’importanza della libertà dei media”.

Inoltre, ha detto ancora Gentiloni, il fatto che l’Italia sia stata scelta per la creazione di uno degli otto hub “è un riconoscimento della qualità del consorzio italiano, che riunisce le realtà più autorevoli nel contrasto alla disinformazione”, ha concluso Gentiloni nel messaggio.

Anche il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, ha sottolineato nel suo intervento come “la creazione dell’Osservatorio europeo e dell’hub italiano sia un tassello essenziale”, che “favorirà la collaborazione tra verificatori di fatti, accademici e tutte le parti interessate, a sostegno degli sforzi delle autorità italiane ed europee per monitorare e comprendere la natura delle campagne di disinformazione, a difesa della democrazia italiana ed europea”.
“Liberta’ di stampa e di espressione ne usciranno rafforzate, così come la nostra democrazia, che potrà contare su nuovi strumenti per divenire più resiliente nei confronti di possibili, future campagne di disinformazione e fake news”, ha concluso Di Maio.

Infine il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles, ha osservato come “le fake news non nascono oggi, ma vengono amplificate dal progresso e dall’anonimato della rete”. Per questo “abbiamo intenzione di dare vita ad una serie di tavoli tecnici e di approfondimento su questi temi – ha spiegato che sull’attivazione dell’Osservatorio – le istituzioni non possono non dare il proprio contributo. Vogliamo anche studiare una campagna di contro la disinformazione”.