Il capo lo declassa e tutta la città smette di pagare multe: arrivato il ‘BONUS VENDETTA’ | Il primo che lo ha ottenuto è lui

Il capo lo declassa e tutta la città smette di pagare multe: arrivato il ‘BONUS VENDETTA’ | Il primo che lo ha ottenuto è lui

Vigile urbano - Adginforma.it (Fonte Pexels)

Migliaia di multe cancellate dopo l’azione “punitiva” del Vigile urbano ravennate, ora la vicenda si sposta in aula. La parole dell’avvocato difensore.

Dopo le imprese dell’ormai famosissimo Fleximan, che ha guadagnato gli onori della cronaca lo scorso anno per aver divelto numerosi autovelox in alcune città italiane, ora riemerge un’altra vicenda analoga risalente al 2023, e che ha decisamente dell’incredibile.

Un Vigile urbano ravennate, ma originario di Faenza, avrebbe infatti messo in atto una clamorosa vendetta nei confronti dei suoi superiori, rei di averlo trasferito dal reparto di strada a quello d’ufficio in seguito a due contestazioni disciplinari.

L’agente sarebbe stato sanzionato a causa della mancata custodia della sua pistola di ordinanza all’interno di una palestra, e avrebbe in seguito deciso di cancellare migliaia di email contenenti i dati dei conducenti multati tra il 2019 e il 2023.

Nonostante la serietà dell’argomento e degli illeciti contestatigli, la notizia ha immediatamente galvanizzato milioni di italiani, inducendoli a inneggiare al milite ribelle, come accaduto in precedenza con il famigerato Fleximan. Ecco tutti i dettagli della vicenda.

Lo trasferiscono di reparto, lui cancella migliaia di multe

La cancellazione delle email sarebbe avvenuta poco dopo il trasferimento, quando l’agente si sarebbe messo in malattia, iniziando a operare clandestinamente dal proprio computer di casa.

Utilizzando le proprie credenziali, il Vigile avrebbe eliminato le mail dal sistema informatico del Comune, paralizzando per alcuni giorni il sistema di decurtazione dei punti della patente, e provocando così un blocco temporaneo alle attività degli uffici amministrativi, che hanno richiesto l’intervento di un’agenzia specializzata nel recupero di dati. La stravagante (e presunta) vendetta ha portato l’agente davanti al Tribunale di Ravenna con l’accusa di danneggiamento di informazioni e programmi informatici utilizzati dallo Stato, anche se il Comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini ha minimizzato l’episodio, definendolo una “mera azione di disturbo“. Il Comune di Ravenna, al contrario, si è costituito parte civile, sottolineando i danni derivati dalla cancellazione massiva di dati, nonché le difficoltà nel ripristino del corretto sistema sanzionatorio. Ecco invece la versione dell’avvocato dell’uomo, che ha negato qualsiasi intento doloso.

Multa - Adginforma.it
Multa – Adginforma.it (Fonte Pexels)

L’avvocato del Vigile sovversivo: “Lui non sapeva”

L’avvocato Marina Prosperi, che cura gli interessi dell’imputato, ha riferito: “Abbiamo nominato un consulente che era già stato sentito in udienza. È emerso dalla perizia che al mio assistito non era stata fatta un’adeguata formazione sulle sue nuove mansioni“.

E ha concluso: “Lui non sapeva che anche da casa, dal suo account, poteva vedere e collegarsi alle cartelle del proprio ufficio. Il nostro consulente ha evidenziato che il sistema del Comune non disponeva neppure di un cestino virtuale ad uso dell’amministratore del sistema, tale da consentire il recupero dei file cancellati per sbaglio“. Non resta che seguire l’esito di questa curiosa vicenda.