Titoli di coda per le avventure di Holly e Benji. La serie fortunatissima di Captain Tsubasa sembra giungere al termine dopo oltre quarant’anni di successi nel mondo. Yoichi Takahashi, in pratica il papà di uno dei manga più famosi di sempre, ha deciso di riporre la matita per dedicarsi in maniera ancor più attiva al mondo del calcio. Il celebre fumettista è diventato presidente del Nankatsu S.C. di cui era già socio. Gioca a carte scoperte Takahashi, rivelando un progetto niente male. In pochi anni il Club ha raggiunto la quinta divisione del Campionato nipponico ma questo, promette il neo presidente, è solo l’inizio. Nel mirino ci sono la conquista della J. League e la costruzione di un “vero” stadio per il quale, a Katsushika, un quartiere speciale di Tokio, sembra essere tutto pronto. E il Captain Tsubasa Stadium, si chiamerà così l’impianto, una volta ultimato, ospiterà addirittura un museo sui personaggi, e non solo, della famosa serie di cartoon.
Ottima anche la scelta dei collaboratori. Junichi Inamoto e Yasuyuki Konno, peraltro ancora in attività, sono due ex calciatori della Nazionale giapponese. Ma siamo certi che Takahashi potrà contare soprattutto sulla passione e sulla lungimiranza con cui ha sempre lavorato. Se vogliamo, è proprio a lui che si deve la conoscenza del calcio nel Paese del Sol Levante. Pochi decenni fa, in Giappone c’erano solo squadre di dilettanti e la stessa J. League nasce solo nel ’92. L’amore per il football nasce nel ’78, quando il mangaka assiste ai Mondiali d’Argentina. Folgorato, letteralmente. Di lì a poco inizierà la sua straordinaria produzione per la quale perfino Messi ed Iniesta non avranno difficoltà ad ammettere: “Non abbiamo perso un solo episodio di Holly e Benji”. Certo ora il compito è più gravoso. Ma al sessantaduenne presidente è concesso di sognare. “Sento di poter fare qualcosa di nuovo e di positivo, ora che ne ho ancora l’energia” dichiara. Se agli ultimi mondiali il Giappone ha battuto Germania e Spagna arrendendosi alla Croazia solo ai rigori, forse il merito è anche suo.