“Il vigile non mi ha guardato negli occhi” e il giudice annulla la multa: scovato il metodo legalissimo per non essere mai più multati
La Cassazione stabilisce che perché una multa sia valida, il vigile deve fissare negli occhi l’automobilista, la sentenza che lo decreta.
Un’importante sentenza della Cassazione Civile ha stabilito un principio fondamentale per la validità delle multe stradali. Secondo tale sentenza, perché una sanzione sia considerata valida, è necessario che il vigile abbia l’opportunità di guardare negli occhi l’automobilista al momento della contestazione.
Una regola che punta a garantire che il conducente sia pienamente consapevole dell’infrazione commessa. Oltre a cambiare le modalità di comunicazione tra Polizia municipale e automobilisti durante il controllo.
La contestazione deve avvenire con il contatto visivo
La Cassazione ha chiarito che la semplice emissione del suono del fischietto non è sufficiente per rendere valida la multa. È necessario che il vigile accompagni il suono con un gesto visibile, come un movimento della mano, e che stabilisca un contatto visivo con il conducente, affinché quest’ultimo comprenda chiaramente che l’invito è rivolto a lui.
L’intimazione, quindi, deve avvenire in modo tale che l’automobilista possa percepirla chiaramente, non solo attraverso il suono ma anche tramite il riconoscimento visivo dell’agente. La Cassazione ha sottolineato che un segnale fatto alle spalle del conducente, in cui questi non vede l’agente, non è considerato valido. Questo principio tutela il diritto dell’automobilista a essere correttamente informato dell’infrazione e della sanzione.
Il ruolo del giudice e le circostanze contestuali
La Corte ha inoltre specificato che sarà il giudice a dover verificare se la contestazione è avvenuta correttamente, tenendo conto delle specifiche circostanze del momento. Questo include la condizione del traffico, la posizione dell’agente rispetto al conducente e altre variabili che potrebbero influire sulla percezione del segnale. In ogni caso, anche se il conducente fosse consapevole di aver violato una norma, la sanzione può essere considerata nulla se non è stata rispettata la procedura corretta di contestazione. La decisione della Cassazione quindi ribadisce l’importanza di un processo di notifica chiaro e trasparente per la validità delle multe, cercando di evitare abusi o disguidi nella gestione delle sanzioni stradali.
Questa sentenza rappresenta una chiara innovazione nella gestione delle infrazioni stradali. Un modo per promuovere una maggiore attenzione alle modalità di contestazione e garantendo i diritti dei cittadini. Ognuno deve avere una maggiore consapevolezza, ogni infrazione deve diventare un momento di apprendimento e scambio di informazioni con le Forze dell’Ordine. Un’interazione con il cittadino che deve essere reciproca e utile a evitare il ripetersi dell’infrazione e di eventuali errori di giudizio.