Manovra accise: cosa cambierà e perché il diesel potrebbe costare più della benzina

Manovra accise, cosa cambia (befunky) - adginforma.it
L’aggiornamento in tema di accise potrebbe stravolgere il mercato dei rifornimenti e far salire alle stelle il costo del gasolio.
Da diversi anni, il tema dell’allineamento delle accise sulla benzina e il diesel governa le discussioni politiche ed economiche italiane.
L’altalena dei dibattiti e delle scelte che si dovrebbero prendere in merito oscilla tra il bisogno di razionalizzare il sistema fiscale, abbracciare maggiormente il pensiero green ed inquinare meno le città con i mezzi e il timore degli effetti che dovranno subire i produttori e i consumatori a seguito di un probabile allineamento delle accise.
Il diesel costa meno rispetto alla benzina e questo è sempre stato messo in evidenza come un punto a favore per il primo tipo di rifornimento.
Il costo del gasolio e della benzina è fondato su diverse varianti e per capire meglio che cosa accadrebbe se la manovra accise verrà confermata, si devono comprendere le componenti che formano il prezzo finale dei carburanti.
Diesel e benzina, che cosa determina il loro costo
La materia prima rappresenta il costo del petrolio grezzo e dei passaggi di raffinazione per ottenere il risultato finale corrispondente alla benzina e al diesel. Questo costo varia in base al mercato internazionale del momento. Il margine lordo corrisponde al guadagno delle compagnie petrolifere, dei distributori e dei rivenditori di carburante.
L’accisa è una tassa specifica dei rifornimenti ed è una delle entrate fiscali maggiori per il Governo, mentre l’IVA è l’imposta indiretta che viene applicata al valore aggiunto delle fasi di produzione e distribuzione. Tutti questi elementi incidono sul costo finale sia del gasolio che della benzina e se l’allineamento delle accise diventerà realtà ci saranno ripercussioni su produttori e consumatori.

Manovra accise confermata, che cosa accadrebbe
Un eventuale allineamento delle accise di benzina e diesel accadrebbe in una finestra temporale di cinque anni. Si ipotizza che avverrebbe con un aumento di uno o due centesimi al litro sul diesel, mentre diminuirebbe di egual misura l’accisa sulla benzina. Nonostante si tratterrebbe di pochi centesimi, questa aumento delle accise sul gasolio farebbe accrescere di parecchio le entrate statali. Il motivo è presto detto: in Italia ci sono molti più guidatori che prediligono il gasolio rispetto a quelli che scelgono la benzina. Quindi, è molto probabile che alla fine il diesel finirà per costare di più della benzina considerando il suo prezzo industriale maggiore.
Per i consumatori significherebbe un aumento dei costi dei trasporti, l’inflazione generalizzata e un cambio di abitudini che prediligerebbe i mezzi pubblici piuttosto che l’auto privata. Per i produttori, l’allineamento delle accise potrebbe provocare un aumento dei costi di produzione, la perdita della competitività e una diminuzione dell’occupazione. Tuttavia, questa manovra delle accise ha un obiettivo da non sottovalutare, ovvero eliminare i sussidi ambientalmente dannosi e dissuadere dal prediligere combustibili fossili piuttosto che fonti di energia rinnovabile.