“Nessuno ha mai osato visitarlo”, questo luogo è il meno esplorato della Terra: se ci vai vinci il PREMIO CORAGGIO | Ci vuole stomaco
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Isola più pericolosa al mondo - Adginforma.it (Fonte X)
Questa meta è la meno turistica al mondo, e per visitarla ci vuole un fegato invidiabile: se decidi di raggiungerla, lo fai a tuo rischio e pericolo.
Quando si pensa alle località più pericolose sulla faccia della terra, vengono sicuramente in mente alcune opzioni piuttosto inflazionate, tra di esse le folte foreste amazzoniche e alcune zone in Sud America ove dominano i cartelli del narcotraffico, come Messico e Colombia.
Vi sono inoltre le zone notoriamente inesplorate, come le lande ghiacciate dell’Antartide e le Isole Svalbard, note per essere gli atolli più a Nord del pianeta terra, e ove è richiesto il possesso di un’arma da fuoco per scongiurare gli incontri ravvicinati con gli orsi polari che ne popolano l’entroterra.
Che si tratti di posti in cui la criminalità è particolarmente fiorente, oppure di location in cui le temperature raggiungono record davvero temibili, però, il luogo più pericoloso del mondo è uno soltanto.
Oggi ti faremo scoprire una particolare isola situata nell’Oceano Indiano, parte dell’arcipelago delle Andamane e Nicobare. Un posto talmente inospitale da provocare la morte di chiunque osi avventurarsi alla sua esplorazione. E ti sconsigliamo caldamente di mettere alla prova il tuo coraggio, ecco perché.
L’isola più pericolosa sulla faccia della terra
Si tende spesso a immaginare le isole alla stregua di paradisi tropicali ove le foglie delle palme ondeggiano sotto i raggi del sole, e in cui i flutti cristallini si frangono su spiagge di sabbia bianchissima e incontaminata. E, almeno all’apparenza, anche l’isola di North Sentinel potrebbe apparire così agli occhi dei visitatori.
Peccato, però, che essa sia abitata dai Sentinellesi, una tribù indigena che vi vive in completo isolamento da migliaia di anni. Anzi, è possibile affermare che i nativi di North Sentinel costituiscano uno degli ultimi gruppi etnici totalmente ignari del progresso del mondo attuale, e che vive in completa sintonia con la natura, senza tecnologia né contatti col mondo esterno. L’avversione dei Sentinellesi nei confronti degli estranei ha spinto le Autorità indiane a stabilire una zona di esclusione di tre miglia nautiche attorno all’isola per proteggerne la privacy e la tranquillità, e quando, a seguito di uno tsunami che ha colpito l’isola, sono stati inviati degli elicotteri per verificare lo stato della tribù, i soccorritori sono stati accolti da una pioggia di frecce. Non è tutto: nel 2006, due pescatori hanno perso la vita per essersi avvicinati troppo all’isola, mentre nel 2018 il missionario americano John Allen Chau fu catturato e giustiziato dai Sentinellesi dopo aver cercato di approdare illegalmente alla costa per convertire la tribù.
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Sentinel, l’isola proibita
L’isolamento dei Sentinellesi è espressione diretta della loro volontà di rimanere una comunità chiusa e autoctona, ma risponde anche a un’esigenza molto più pratica. Gli abitanti di North Sentinel, infatti, non hanno sviluppato gli anticorpi per tutte le malattie più moderne, e potrebbero facilmente perire in seguito all’esposizione diretta e ravvicinata con i visitatori occasionali.
Per tale ragione, le Autorità indiane proibiscono a chiunque di avvicinarsi all’isola, e pattugliano il mare per garantire la tranquillità e il diritto all’autodeterminazione dei Sentinellesi. Anche l’atollo stesso protegge la tribù, poiché la barriera corallina circostante rende difficile l’approdo delle imbarcazioni, e le fitte foreste che ne punteggiano le coste rocciose lo rendono ancora più impenetrabile e inospitale.