PARTITA IVA, salti questa data di gennaio e paghi il doppio delle tasse: meglio annotarla all’istante | Manca pochissimo
Il secondo acconto delle imposte dirette per le partite Iva slitta. Ecco cosa ricordare per evitare costi maggiori e gestire i pagamenti.
Per le partite Iva, questa data di gennaio 2025, rappresenta una data cruciale. Il versamento del secondo acconto delle imposte dirette, originariamente previsto entro il 30 novembre 2024, è stato posticipato grazie alla proroga prevista dal Collegato Fiscale (legge 189 del 2024). La scadenza si avvicina e non rispettarla potrebbe comportare un pesante aggravio di costi.
Tutto quello che c’è da sapere per non trovarsi impreparati e non rischiare di perdere la data ultima di pagamento.
Una proroga strategica per le partite Iva
La proroga del secondo acconto delle imposte dirette è un’opportunità significativa per molte partite Iva, specialmente per quelle che hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro nel periodo d’imposta precedente. Grazie a questa misura, i lavoratori autonomi hanno la possibilità di effettuare il versamento in un’unica soluzione entro il 16 gennaio o di dilazionarlo in 5 rate mensili, con scadenze fissate il 16 di ogni mese fino a maggio. Tuttavia, sulle rate successive alla prima vengono applicati interessi, un aspetto da considerare attentamente nella pianificazione finanziaria.
La proroga non riguarda i versamenti dei contributi previdenziali, ma rappresenta un importante alleggerimento per chi deve far fronte al pagamento delle imposte. Questa flessibilità consente di distribuire meglio il peso fiscale, riducendo l’impatto di versamenti unici e consistenti, una caratteristica che in passato ha spesso messo in difficoltà i lavoratori autonomi.
Rateazione e conseguenze per il 2025
Chi sceglie di rateizzare il pagamento del secondo acconto, terminando entro maggio 2025, dovrà affrontare subito dopo altre importanti scadenze fiscali. Entro il 30 giugno 2025 è infatti previsto il saldo delle imposte per il 2024 e il primo acconto per il 2025, con la possibilità di dilazionare ulteriormente il pagamento fino a dicembre. Questa continuità nei versamenti rappresenta un grande vantaggio per molti autonomi, che possono spalmare il peso delle tasse su tutto l’anno, allineandosi al modello dei lavoratori dipendenti.
È però fondamentale rispettare le scadenze fissate: un ritardo, soprattutto nella prima rata, potrebbe annullare i benefici della rateazione e portare a sanzioni o interessi maggiori. Per questo motivo, annotare le date chiave e comunicare tempestivamente con il proprio commercialista diventa essenziale per evitare errori e ottimizzare la gestione fiscale. Un vantaggio per chi ancora non ha provveduto al pagamento dell’acconto e vuole approfittare della possibile rateizzazione per saldare il dovuto dilazionando la spesa. Attenzione, però la data ultima per il pagamento dell’acconto totale è il 16 gennaio 2025 se non si decide di applicare la rateizzazione.