Pensioni, terribile notizia dall’INPS: queste persone devono restituire fino all’ultimo centesimo
Pensione da restituire all’INPS: scopri perché accade, quali sono le cause più comuni e come evitare problemi.
Come si può percepire regolarmente una pensione e poi essere obbligati a restituirla? È una domanda che sempre più pensionati e contribuenti italiani si stanno ponendo, specialmente dopo aver ricevuto comunicazioni dall’INPS che richiedono la restituzione di somme percepite in modo indebito. Un problema che, per molti, si è trasformato in un vero e proprio incubo.
Ecco di cosa si tratta, quali sono le cause e le soluzioni a questo evento particolare e le problematiche collegate. Agisci in fretta per evitare il salasso economico.
Le lettere dell’INPS: perché arrivano
In queste settimane, numerosi pensionati stanno ricevendo lettere dall’INPS che richiedono la restituzione di somme. Ma come si arriva a questa situazione? Le motivazioni possono essere diverse. A volte, si tratta di errori da parte dell’Istituto stesso; in altri casi, invece, i pensionati non hanno rispettato determinati obblighi. Le pensioni legate ai redditi o a specifici requisiti, infatti, sono erogate in via provvisoria. Se i requisiti non vengono confermati nel tempo, l’INPS può richiedere la restituzione delle somme già percepite.
Cosa causa la restituzione delle somme? Le somme indebitamente percepite possono derivare da errori di calcolo, comunicazioni incomplete o mancate verifiche. Un esempio frequente riguarda la mancata partecipazione alla campagna RED, un obbligo annuale per i pensionati che non presentano la dichiarazione dei redditi. Attraverso il modello RED, i titolari di pensione comunicano i loro redditi all’INPS, permettendo all’Istituto di verificare se i requisiti per il trattamento pensionistico sono ancora validi.
Un altro caso riguarda i titolari di prestazioni per invalidità civile. Questi devono compilare il modello INV.CIV., in cui comunicano eventuali ricoveri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Durante i periodi di ricovero, infatti, le prestazioni economiche non sono dovute.
Le conseguenze dell’inadempimento
In caso di mancata comunicazione, l’INPS considera il pensionato fuori dai requisiti necessari per percepire il trattamento. Ciò riguarda pensioni con integrazioni sociali o assegni sociali, che sono strettamente legati ai redditi. Per l’assegno sociale, ad esempio, è fondamentale non superare determinati limiti di reddito, sia per il singolo che per i coniugati.
Anche chi percepisce pensioni speciali, come quelle legate a Quota 103 o all’Ape Sociale, rischia di dover restituire le somme se viola il divieto di cumulo con redditi da lavoro, salvo alcune eccezioni per il lavoro occasionale entro 5.000 euro annui. Se la richiesta di restituzione è dovuta a omissioni da parte del pensionato, le opzioni sono limitate. È possibile, però, chiedere una rateizzazione dell’importo da restituire. Per evitare queste situazioni, è fondamentale rispettare tutti gli obblighi comunicativi e mantenere aggiornati i dati reddituali richiesti dall’INPS.