Tasse per chi usa i social, ora non c’è più scampo: le scadenze si avvicinano | A chi spettano
Social, da oggi cambia tutto: l’INPS propone 3 inquadramenti per i creator e gli influencer, che li vincoleranno al pagamento di tasse per la loro attività online.
Da circa una decina di anni, il mondo del lavoro si è arricchito di nuove figure professionali, a partire dai primi YouTuber, che con i loro video tematici hanno arricchito le rispettive community sino alla creazione di veri e propri brand, fino ai più recenti TikToker e OnlyFanser, come vengono chiamati nel gergo corrente.
Proprio a causa della diffusione di queste professioni emergenti, l’INPS ha analizzato il tema, delineando tre possibili soluzioni per garantire ai lavoratori del comparto una tutela pensionistica adeguata, e ipotizzando anche quali contributi previdenziali dovranno versare, a seconda dello scaglione di appartenenza.
Le categorie previste si suddividono in: imprese, liberi professionisti del web e artisti dello spettacolo, e prendono in considerazione fattori come il reddito annuo e la tipologia specifica di attività svolta online.
Vediamo quindi nel dettaglio qual è la recente proposta dell’INPS, come annunciato durante l’evento “C come Economy – Risposte concrete a un mondo virtuale”, organizzato dall’Associazione Italiana Content e Digital Creator in collaborazione con Assoinfluencer.
Gli inquadramenti previsti dall’INPS
La prima ipotesi vagliata riguarda gli influencer che operano come veri e propri imprenditori, gestendo la loro presenza online con una struttura organizzata e un volume d’affari piuttosto significativo. Essi dovranno iscriversi alla Gestione Commercianti dell’INPS, e onorare il versamento di contributi suddivisi in una quota fissa e in una variabile, determinate in base al reddito.
Per il 2024 la quota fissa è di 4.515 euro annui per i redditi fino ai 18.415 euro; superata questa soglia, si applicano ulteriori aliquote: il 24,48% sulla parte eccedente fino a 55.008 euro, e il 25,48% sulla parte eccedente fino a 119,650 euro.
Liberi professionisti e artisti
Vi sono però anche gli influencer che operano come liberi professionisti, ma che non hanno una specifica cassa previdenziale di riferimento. Essi saranno vincolati all’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS, nonché al versamento di contributi pari al 26,07% del reddito complessivo. Si ritengono liberi professionisti coloro che offrono servizi di creazione di contenuti oppure consulenze digitali senza un’organizzazione strutturata, a differenza della casistica precedente.
Infine, vi saranno gli artisti dello spettacolo, ovvero utenti che si dedicano alla creazione di contenuti creativi e artistici, come video, musica e performances dal vivo: questi ultimi avranno un regime contributivo specifico che tiene conto delle peculiarità del loro lavoro.