WhatsApp sotto accusa, l’FBI ci va giù pesante: pericolo costante per gli utenti | Gli hacker si uniscono tutti qui
Questa volta l’azienda californiana potrebbe essere nei guai fino al collo: quello che sta accadendo a WhatsApp ha dell’incredibile.
Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, eppure è scattato addirittura l’allarme dell’FBI.
Scopri che cosa sta succedendo e perché gli utenti iscritti a WhatsApp sono tutti potenzialmente a rischio.
Svelato il pericolo che si cela dietro l’app più utilizzata al mondo per inviare messaggi e media. L’agenzia federale statunitense vuole le prove.
Ecco a che cosa dovrebbero fare attenzione coloro che hanno scaricato l’applicazione WhatsApp sul proprio telefono o sul proprio computer.
WhatsApp, il pericolo che ha allarmato l’agenzia governativa statunitense
Ormai tutti comunichiamo attraverso WhatsApp. L’applicazione di messaggistica istantanea infatti, nata anni fa da un’idea di due ex impiegati della società statunitense Yahoo!, oggi è una delle App più ricche di funzioni utili e divertenti. WhatsApp è diventato un social vero e proprio ed è diventato uno strumento imprescindibile per la comunicazione informale e perfino per il business.
A quanto pare, però non è tutto oro quello che luccica e WhatsApp nasconde anche delle insidie. tanto è vero che l’applicazione dall’icona verde di recente è finita sotto i riflettori e, soprattutto, sotto la lente d’ingrandimento dell’FBI. Scopriamo per quale motivo l’agenzia governativa statunitense ha lanciato un vero e proprio allarme ai cittadini americani che utilizzano WhatsApp.
La sicurezza degli utenti e le richieste dell’FBI
Di recente l’FBI ha rilevato che la crittografia end-to-end, che serve a proteggere i messaggi di WhatsApp, non è abbastanza sicura. In una recente dichiarazione dell’agenzia statunitense infatti, si legge che tale crittografia dovrebbe essere gestita in modo più responsabile. Così come riportato dal sito web www.money.it, secondo l’agenzia federale, sia WhatsApp che Messenger dovrebbero adottare dei cambiamenti utili a rappresentare uno strumento di tutela a vantaggio delle forze dell’ordine.
Il direttore dell’FBI Christopgher Wray, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la privacy degli utenti consentendo alle aziende tecnologiche statunitensi di poter usare WhatsApp per fornire contenuti leggibili, ovvero prove, dal valore legale. Questa esigenza deriva dal fatto che, purtroppo ad oggi la nota applicazione di messaggistica istantanea non è capace di offrire alle Forze dell’Ordine i contenuti dei messaggi. Dunque hacker senza scrupoli e pericolosi terroristi possono, anche in questo momento, utilizzare WhatsApp e la crittografia end-to-end per nascondere le loroattività illecite. In altre parole, secondo l’FBI, la tutela della privacy di chi usa le app di messaggistica istantanea dovrebbe arretrare in favore della sicurezza.